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RI-GENDER si pone come un'iniziativa pilota di 12 mesi, un vero e proprio laboratorio di innovazione sociale, per migliorare radicalmente l'approccio territoriale alla GBV, con un'attenzione particolare alle donne vittime GBV che vivono situazioni di fragilità, siano esse migranti, in difficoltà economica o socio-lavorativa, forme meno attenzionate di violenza di genere.
Le donne che subiscono violenza in ambito domestico si scontrano, infatti, con una serie di
barriere strutturali che delineano una specifica vulnerabilità e ostacolano i percorsi di empowerment e autonomia.
Il progetto non si limita a fornire supporto, ma mira a costruire un modello replicabile con approccio intersezionale.
Attraverso azioni sinergiche, RI-GENDER potenzia anche le competenze di operatori e stakeholder, creando una rete locale forte, cementata da almeno 10 accordi di collaborazione e dall’immissione di nuove expertise.
Per le donne target si sperimenteranno laboratori di artigianato e sartoria abbinati anche all’arteterapia per l’espressione di sé, workshop di mindfulness, strumenti di empowerment e di crescita personale per l’empowerment socio-economico e socio-lavorativo, e si offrirà supporto linguistico con focus sulla spendibilità lavorativa delle competenze acquisite nei laboratori, un ponte verso l'autonomia lavorativa e di costruzione del proprio progetto di vita. Un'attenzione speciale sarà dedicata alle figlie (pre)adolescenti.
Il progetto non dimentica la valutazione, un momento cruciale per capire l'impatto reale delle azioni e per validare il modello e le competenze delle beneficiarie, riconoscendo il loro valore con attestati di microcredenziali spendibili sul mercato del lavoro.
Infine, le Linee Guida RI-GENDER permetteranno scalabilità e replicabilità, col contributo di stakeholder anche di rilevanza nazionale ed europea.
- Manager: Sara Cannazzaro